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Vigili urbani o sceriffi?


Vigili urbani o sceriffi?

Stato di diritto o arbitrio?

Democrazia o regime?

IL MAGISTRATO ACCOGLIE IL RICORSO, ANNULLATA UN’ALTRA CONTRAVVENZIONE DEI VIGILI URBANI A RADIO CENTRALE

 

“La percezione soggettiva del vigile urbano è insindacabile”, sosteneva il comando dei vigili urbani costituitosi in giudizio.

Un ennesimo episodio che mostra le lacune e le fragilità dei vigili urbani di Cesena e il pericolo di una deriva incontrollabile e di ingiustizia per i cittadini.

“Tu non sei umano, sei un vigile urbano” ironicamente cantavano gli Skiantos negli anni ’90.

A giudicare da quello che è successo, ancora una volta protagonista Radio Centrale e il suo direttore Franco Botta, la canzone, per quanto ironica, può ritenersi attuale.

Più volte negli ultimi tempi il direttore è apparso sulla cronaca per la difesa dei diritti, in particolare del diritto di informazione, a seguito di errate interpretazioni da parte dei vigili urbani, anche con conseguente intervento del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti, per chiarire, per esempio, comportamenti e atteggiamenti che potevano limitare il diritto di informazione e il lavoro di un giornalista in strada da parte di un agente.

Ora si è verificato un altro episodio che fa emergere un sistema che non funziona e che alza sempre più le barricate allontanando i cittadini da quelli che dovrebbero essere i tutori delle regole.

Ritengo che ogni contravvenzione annullata dal giudice sia un fallimento di chi l’ha comminata e indice di un sistema quantomeno da verificare.

Si sa che opporsi a una contravvenzione costa più della contravvenzione stessa e per questo motivo al cittadino in genere conviene soccombere con buona pace del diritto e della giustizia. Invece per Radio Centrale i costi, anche se superiori per ottenere giustizia, sono un investimento per la difesa della legalità; infatti non è la prima contravvenzione annullata dal giudice a Radio Centrale per valutazioni diverse da quelle dei vigili di Cesena (si veda pubblicazione nel nostro sito). Ci auguriamo che sia l’ultima e che qualcuno possa fare chiarezza e luce.

Ritengo che questo sia un caso singolare ed emblematico da raccontare, per le motivazioni e le giustificazioni fornite dalla stessa polizia locale di Cesena, non accolte dal Giudice che ha dato ragione a Radio Centrale annullando la contravvenzione.

Da questo episodio si possono trarre alcune massime, deludenti per i cittadini, ma penso anche vada analizzato l’elemento soggettivo per cercare di capire le motivazioni da cui ogni lettore potrà trarre le sue personali considerazioni. A questo serve la stampa e l’informazione.









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