E' uscito il terzo romanzo di Andrea Bazzocchi, dopo Getta il tuo affanno e Il fragile universo delle bolle, tinge la sua copertina ma anche il contenuto di giallo.
Il sangue della professoressa Prisca Valdinoci scorre in una stanza del Cuor di salice, una raffinata casa di riposo nell'immediato entroterra di Gatteo Mare.
Laerte D'Ignoti Parenti che in quella struttura è di casa avendo i propri affetti ospitati lì, si trova suo malgrado coinvolto dal direttore del Cuor di Salice che lo supplica di svolgere un'indagine parallela a quella degli inquirenti di cui pare non fidarsi.
Il quarantenne Laerte, con il suo cognome improbabile che nasconde una storia personale tutta particolare, si vede costretto a mettere in gioco il proprio acume, la propria capacità di giudizio e lo spirito di osservazione, tipici del suo mestiere di perito assicurativo.
Le sue indagini lo portano a scoprire le storie di ogni singolo ospite della casa di riposo, di ogni inserviente senza tralasciare le maestranze. Molte di queste figure hanno più di un motivo per voler la fine della vita della povera professoressa.
E così fra la scoperta di società fantasma, vicende della vita una intrecciata all'altra e una fotografia ingiallita dal tempo di una Prisca ancora bambina, Laerte D'Ignoti Parenti saprà far luce su un caso intricato che affonda le sue origini in un rancore mai sopito.
Andrea Bazzocchi, assicuratore cesenaticense, alterna la sua attività con la scrittura e la comunicazione. Ha all'attivo due podcast Abbi cura di te e di me, in cui vengono intervistate eminenze locali dell'imprenditoria romagnola e Non solo comparse, dedicato ai casi di scomparsa.
Il romanzo, seguendo la tradizione letteraria dei gialli classici, mette in luce come il sentimento dell'odio, specie se covato a lungo nell'animo umano, resti sempre vivo in tutte le età. E l'astio, l'onta per l'offesa ricevuta non conosce barriere arrivando a sfociare nell'atto più atroce.