19 maggio 2023
Cesena, maggio 2023: il Savio esonda, la città resiste

Tra il 16 e il 17 maggio 2023, il fiume Savio ha rotto gli argini in più punti, inondando quartieri residenziali, attività commerciali e la zona industriale di Cesena. Un evento classificato dalla Protezione Civile Emilia-Romagna come «il più grave dal 1939», con danni stimati in 50 milioni di euro solo nel territorio comunale
Cause: un mix di maltempo estremo e fragilità del territorio
L’alluvione è stata scatenata da piogge torrenziali concentrate in 36 ore: oltre 200 mm di acqua sono caduti sul bacino del Savio, già saturo a causa delle precipitazioni record di aprile. A questo si è aggiunta la ridotta capacità di assorbimento del suolo, dovuta all’urbanizzazione del 28% della pianura cesenate negli ultimi 30 anni .
«Non è stato solo un fenomeno meteorologico – ha spiegato il geologo Marco Pizziolo al Resto del Carlino (18/05) –. La cementificazione ha reso il territorio più vulnerabile».
La paura e la perdita: “Ho visto l’acqua portare via tutto”
Nella notte del 17 maggio, il Savio ha invaso case e strade. A San Vittore e Case Finali, interi isolati sono stati sommersi da due metri d’acqua e fango. «Alle 4 del mattino, la corrente ha sfondato la porta – racconta una residente –. In dieci minuti, la cantina era piena. Abbiamo perso mobili, documenti, ricordi».
Il panico è cresciuto il 18 maggio, quando falsi allarmi su una “nuova ondata di piena” hanno spinto decine di persone a fuggire verso le colline. La Protezione Civile ha smentito ufficialmente: «Nessun nuovo pericolo imminente», si leggeva in un comunicato delle 11:23.
La risposta dei cesenati: solidarietà e lavoro instancabile
Mentre le istituzioni coordinavano i soccorsi, i cittadini si sono mobilitati in modo spontaneo. Oltre 1.200 volontari hanno lavorato giorno e notte per sgombrare cantine, rimuovere fango e distribuire aiuti.
«Abbiamo formato catene umane per passarci secchi di detriti – racconta un volontario –. Non importava se non ci conoscevamo: eravamo tutti cesenati».
Aiuti da tutta Italia: la Fiera diventa un hub
La macchina della solidarietà ha coinvolto anche l’Italia settentrionale. 300 volontari dalla Lombardia hanno raggiunto Cesena con automezzi e attrezzature, molti viaggiando di notte per evitare le strade allagate.
Il Comune ha trasformato la Fiera di Cesena in un centro operativo: 15.000 mq utilizzati per stoccare generi alimentari, materassi e kit igienici donati da privati e aziende, oltre a ospitare i volontari esterni. «Abbiamo dormito qui in sacchi a pelo – racconta Paolo Montanari –. Turni di 12 ore, ma nessuno si è tirato indietro».
Tecnologia e organizzazione: la piattaforma Rockinmille
Per gestire il flusso di aiuti, l’associazione Rockinmille ha riconvertito in 24 ore la sua piattaforma digitale, originariamente progettata per eventi culturali. Il sistema ha permesso di organizzare turni di volontariato e supportare gli aiuti.
Cesena oggi: ferita, ma unita
Al 20 maggio 2023, la situazione resta critica:
- 800 famiglie non possono rientrare nelle case.
- 40 km di strade sono ancora interrotte.
Ma il sindaco Enzo Lattuca è chiaro: «Cesena non si arrende. Abbiamo dimostrato che insieme possiamo rialzarci»
Stefano Falzaresi