2 maggio 2023
Mattarella a Cesena per i 40 anni di Macfrut: "L'agroalimentare italiano è protagonista nel mondo"

Una Cesena vestita a festa, tra bandiere tricolori e una leggera pioggerellina, ha accolto oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita per celebrare i 40 anni di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta nata nel cuore della Romagna. La giornata istituzionale, scandita da applausi, strette di mano e momenti di grande emozione, ha sottolineato il ruolo di Cesena come capitale dell’agroalimentare e custode di cultura.
L’arrivo e l’accoglienza al Teatro Bonci
Dopo l’atterraggio all’aeroporto “Ridolfi” di Forlì, il Presidente ha raggiunto Piazza della Libertà, dove ad attenderlo c’erano centinaia di studenti festanti con bandierine italiane. Alle 11:30, accompagnato dal sindaco Enzo Lattuca, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e da autorità locali, Mattarella ha varcato la soglia di un Teatro Bonci gremito.
L’inno di Mameli, eseguito sul palco, ha aperto una cerimonia che ha riunito sindaci romagnoli, esponenti delle istituzioni e rappresentanti del mondo agricolo, tra cui Renzo Piraccini, presidente di Macfrut. Presenti anche il Vescovo Douglas Regattieri e il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari, mentre il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è mancato per impegni istituzionali.
Il discorso del Presidente: "Agricoltura, frontiera delle sfide globali"
Nel suo intervento di sei minuti, Mattarella ha definito l’agroalimentare italiano un “esempio di eccellenza”, ricordando come i prodotti nazionali siano “apprezzati ovunque nel mondo”. «L’Italia dimostra di saper stare da protagonista negli interscambi internazionali quando i mercati sono aperti», ha sottolineato, lodando la capacità del settore di coniugare tradizione e innovazione.
Non sono mancati i riferimenti alle criticità future:
- Cambiamenti climatici e gestione delle risorse idriche.
- Sicurezza alimentare globale.
- Transizione verso processi produttivi sostenibili.
«L’agricoltura si colloca sulla frontiera di queste sfide», ha affermato il Presidente, citando anche il corso di laurea in Scienze Alimentari del Campus di Cesena come modello di formazione innovativa.
Il tributo di Mattarella a Cesena e alla Romagna
Il legame tra Cesena e Rimini, sedi complementari del Macfrut, è stato evidenziato come simbolo di integrazione territoriale. La fiera, quest’anno allestita su 60.000 mq con 1.100 espositori (il 40% esteri) e un fatturato di 8 milioni di euro, rappresenta un volano economico per tutta la regione.
Il sindaco Enzo Lattuca, emozionato, ha ripercorso la storia della città: «Nei campi, Cesena si è emancipata dalla miseria», ricordando come l’agricoltura abbia plasmato l’identità sociale e culturale del territorio.
La visita alla Biblioteca Malatestiana: "Un tempio della cultura"
Dopo l’incontro al Bonci, Mattarella si è recato alla Biblioteca Malatestiana, patrimonio UNESCO, accompagnato dal direttore Paolo Zanfini. Qui ha ammirato 18 codici manoscritti, tra cui opere di Sant’Agostino, Plinio il Vecchio e Cicerone, oltre a testi esposti per il bicentenario della morte di Papa Pio VII.
La visita si è conclusa con un dono simbolico: il collezionista Massimo Missiroli ha regalato al Presidente un pop-up di Emanuele Luzzati, “Il Presepio”, mentre Mattarella ha firmato il registro con la dedica: «Con grande ammirazione in questo autentico tempio della cultura».
Una giornata di orgoglio cittadino
La sicurezza, gestita con dispiegamento di forze dell’ordine e blindatura del centro, non ha intaccato l’entusiasmo dei cesenati. «È stato emozionante vederlo così vicino», ha commentato una studentessa, mentre il sindaco Lattuca ha definito la visita «un riconoscimento al lavoro di un’intera comunità».
Con la partenza da Forlì, Mattarella ha lasciato una città consapevole del proprio ruolo: cuore pulsante di un’agricoltura che guarda al futuro senza dimenticare le radici.
Stefano Falzaresi