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Luglio 2023: il mese più caldo della storia

31 luglio 2023

Luglio 2023: il mese più caldo della storia

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Luglio 2023 si avvia a diventare il mese più caldo mai registrato a livello globale, segnando un nuovo e preoccupante record per la salute del nostro pianeta. Le conferme arrivano dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), dal sistema satellitare Copernicus e da una ricerca dell'Università di Lipsia, che concordano nel definire questo luglio come un mese di temperature estreme.

Un dato particolarmente allarmante è che, in due distinte occasioni, la temperatura media globale ha superato temporaneamente la soglia di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Questa soglia, stabilita dall'Accordo di Parigi, rappresenta un punto critico per il riscaldamento globale, oltre il quale le conseguenze climatiche diventerebbero ancora più gravi e irreversibili.

Le prime tre settimane di luglio sono state le più calde mai registrate, con ondate di calore che hanno colpito Nord America, Asia, Nord Africa ed Europa. Il 6 luglio è stato addirittura il giorno più caldo in assoluto, superando il precedente record dell'agosto 2016. A preoccupare ulteriormente è l'innalzamento della temperatura media della superficie marina, con il Mediterraneo che ha raggiunto il suo record storico di 28,71°C il 24 luglio.

Secondo il climatologo Karsten Haustein dell'Università di Lipsia, luglio 2023 è più caldo di 0,2°C rispetto al precedente record del 2019, e potrebbe essere necessario risalire a migliaia o decine di migliaia di anni fa per trovare condizioni di caldo simili sulla Terra.

Oltre ai record di temperatura, un altro fattore di preoccupazione è l'inizio del fenomeno El Niño, che potrebbe portare a un ulteriore aumento delle temperature nel 2024, soprattutto in alcune aree del pianeta.

Gli esperti sottolineano che questi eventi non sono una sorpresa, ma la conferma delle previsioni scientifiche sul rapido aumento delle temperature a causa dei cambiamenti climatici causati dall'uomo. Senza una riduzione drastica delle emissioni di gas serra, il caldo e i suoi impatti continueranno a intensificarsi.

Nonostante il superamento temporaneo della soglia di 1,5°C, gli esperti ritengono che sia ancora possibile limitare il riscaldamento globale a 1,5-2°C, a condizione che i governi adottino politiche ambiziose di decarbonizzazione e abbandonino i combustibili fossili. Tuttavia, le attuali proiezioni indicano un aumento di 2,8°C, evidenziando l'urgenza di un'azione globale immediata e concertata.

Stefano Falzaresi

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